martedì 29 ottobre 2013

IL PRIMO CON C'E' bIg MENTO

In quel tempo, ci sembrava di sognare, quando il SIGNORE riSTABILI' la nostra SORTE.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia.
All'ORA DICEvAMO tra di NOI:
«Il SIGNORE ha fatto grandi cose per NOI».
Grandi cose ha fatto il SIGNORE per noi: ERAVAMO PIENI di ... gioia.

«Il SIGNORE fece cose simili a un seme, come un serpentello VIVENTE, che LUI fece penetrare nella terra che ci accoglieva; come in un GIARDINO crebbe e divenne un albero che cammina. Tutti i "VOLATILI" del Cielo vennero a ripararsi in NOI fra le nostre ... fasce osSEe».
Sembrava come se avesse inserito in NOI qualcUNO che avesse la stessa nostra sostanza, ma simile a lievito. QuanCOSA di macerato, fermentato fuori noi, che una donna A.C.COGLIE e fa SUO, impastandolo con la sua stessa CARNE.
Finchè si lievita e diventa un'altra CARNE nella quale c'è anche il SUO SPIRITO.

Il SIGNORE, dunque, riSTABILI' la nostra sorte, tracciando come un letto di un torrente verso il nostro FINE.
Ci sembrava che LUI pingesse e le sue lacrime mietessero VERA GIOIA, come un PADRE e già VEDE il SUO bambino negli OCCHI della SUA SPOSA.
Ma nell’andare, se ne va piangendo, portando con sè l'altro seme da ... gettare,
ma nel tornare, VIENE con gioia, portando i suoi ... covoni.

Riteniamo che le SUE sofferenze di quel tempo presentano paragoni alla gloria futura che sarà rivelata in noi.
L’ardente aspettativa della VERA GENERAZIONE, in FATTI, è protesa verso la rivelazione dei FIGLI di DIO. La GENERAZIONE in FATTI è PIU' della creazione, anche se è sottoposta alla caducità – non per nostra volontà, ma per volontà di coLUI che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione della nostra creazione, essendo fatti di terra, per entrare nella libertà della gloria del REGNO di un DIO NUOVO. Padrone del NUOVO REGNO DEI CIELI.

Sappiamo in FATTI che tutta in SiEME la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a FIGLI, la redenzione del nostro corpo, non più solo materiale, ma SOPRA TUTTO SPIRITUALE.
In questa speranza in FATTI siamo salvati.
Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; in FATTI, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza per il completo COMPIMENTO.

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Se guardate solo quello che la luce rivela e ascoltate solo quello che il suono vi annuncia, allora in verità, non vedete e non sentite.