«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e
così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade.
Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo
tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada
cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al
giudice e il giudice ti consegni all’ESATTORE dei debiti e costui ti getti in
prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo
spicciolo».
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo
santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non si rivolge agli
idoli.
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in
maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e
magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare
l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un
solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati,
quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo
battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per
mezzo di tutti ed è presente in tutti.
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei
Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro
sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei
fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi
dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle
diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che
fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma
se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa
parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a
cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre
anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo
dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone,
lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il
concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Fratelli, a ciascuno di noi, è stata data la grazia secondo la misura del dono
di Cristo. Per questo è detto: «ASCESO IN ALTO, HA PORTATO CON SE PRIGIONIERI, ha distribuito doni agli uomini».
Ma cosa significa che
ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo
stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di
tutte le cose.
Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di
essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere
pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo
di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e
della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere
la misura della pienezza di Cristo.
Così non saremo più fanciulli in balìa
delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli
uomini con quella astuzia che trascina all’errore. Al contrario, agendo secondo
verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il
capo, Cristo. Da lui tutto il corpo, ben compaginato e connesso, con la
collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro,
cresce in modo da edificare se stesso nella carità.
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Se guardate solo quello che la luce rivela e ascoltate solo quello che il suono vi annuncia, allora in verità, non vedete e non sentite.