mercoledì 12 settembre 2012

Se SATANA v(uo)lesse ... non ci sarebbe scampo per alcUNO.

C'era una volta ad Efeso una matrona di così rinomata pudicizia che accorrevano ad ammirarla anche le donne dei paesi vicini. Ora questa donna, dopo aver perduto il marito, non soddisfatta di accompagnarne il feretro, come si usa comunemente, con i capelli sciolti e di battersi il petto nudo sotto gli occhi della folla, volle seguire il defunto anche nella tomba e, dopo che il suo corpo fu deposto in una camera sotterranea secondo l'usanza greca, incominciò a custodirlo e a piangerlo giorno e notte senza mai smettere. Così si affliggeva e si ostinava a lasciarsi morire d'inedia e né i genitori né i parenti riuscirono ad allontanarla da lì. Da ultimo perfino i magistrati, respinti, se ne andarono e quella donna, esempio di singolare virtù, compianta da tutti, non toccava cibo ormai da cinque giorni.
Assisteva quella poverina una fedelissima ancella che piangeva insieme a lei e che tutte le volte che la lampada posta dentro la tomba si affievoliva, la ravvivava. In tutta la città pertanto non si parlava d'altro e gli uomini di ogni ceto sociale riconoscevano che non c'era mai stato esempio più fulgido di vera pudicizia e di vero amore. Quand'ecco che nel frattempo il governatore della provincia fece crocifiggere dei ladroni proprio vicino a quell'edicola in cui la matrona piangeva il cadavere ancora fresco del marito. La notte seguente, dunque, un soldato che faceva la guardia alle croci per evitare che qualcuno sottraesse i corpi e desse loro sepoltura, avendo notato una luce che risplendeva sempre più vivida tra i monumenti funebri e avendo udito il gemito di qualcuno che piangeva, per umana curiosità fu preso dal desiderio di sapere chi fosse o che cosa facesse. Scese quindi nel sepolcro e, vista una donna bellissima, in un primo momento si fermò sbigottito come davanti ad un fantasma o ad un'apparizione infernale, ma poi, quando vide il corpo del morto e considerò quelle lacrime e quel volto graffiato dalle unghie, resosi conto della situazione reale, del fatto cioè che la donna non poteva sopportare la perdita del marito, portò nel sepolcro la sua cenetta e incominciò ad esortare la donna in lacrime a non perseverare in un dolore del tutto inutile e a non rompersi il petto con singhiozzi che non avrebbero portato alcun giovamento. Diceva che tutti gli esseri umani devono fare la stessa fine e che li attende la stessa dimora e aggiungeva tutte le altre parole con le quali si consolano gli animi affranti. Ma ella, ferita da quel tentativo di consolazione per lei senza senso, si lacerò con furia maggiore il petto e, strappatisi i capelli, li depose sul cadavere del marito lì disteso. Non si arrese tuttavia il soldato, ma, continuando ad esortarla nello stesso modo, tentò di dare del cibo alla povera donna, finchè l'ancella, vinta dal profumo del vino che le pareva un nettare, dapprima proprio lei, senza opporre più resistenza, porse la sua mano verso il gentile invito, poi, rifocillata dalla bevanda e dal cibo, incominciò a prendere d'assalto l'ostinazione della padrona dicendo: "A che ti gioverà tutto questo se ti lascerai morire di fame, se ti seppellirai viva, se esalerai la tua anima innocente prima che il destino lo voglia? Credi che le ceneri o i mani sepolti sentano tutto ciò? Vuoi tu ritornare a vivere? Vuoi sì o no toglierti dalla testa queste stupidaggini da donnetta e godere della gioia della luce del sole quanto più a lungo possibile? Il corpo stesso di questo morto qui disteso ti deve ammonire a vivere". Nessuno è sordo quando viene invitato a mangiare o a vivere e così la donna, indebolita dall'astinenza di alcuni giorni, lasciò che venisse spezzata la sua ostinazione e si rimpinzò di cibo non meno avidamente dell'ancella che si era arresa per prima.
Del resto voi sapete quale altra tentazione suole farsi avanti quando la pancia è piena. Ed ecco che il soldato con quelle stesse lusinghe con cui aveva ottenuto che la matrona trovasse la voglia di vivere, diede l'assalto anche alla sua virtù. E a quella casta donna il giovane non sembrava certo brutto o rozzo nel parlare, anche perché l'ancella cercava di metterlo in buona luce e diceva ripetutamente: "Combatterai anche contro un amore che già ti ha preso il cuore?"
A farla breve, la donna non tenne a digiuno neppure quest'altra parte del corpo e il soldato, vincitore, riuscì a piegarla per un verso e per l'altro. Giacquero dunque insieme non solo quella notte, in cui consumarono le nozze, ma anche il giorno seguente e quello dopo ancora, naturalmente dopo aver ben chiuso le porte del sepolcro, di modo che, chiunque si fosse avvicinato al monumento funebre, conosciuto o sconosciuto che fosse, pensasse che la castissima moglie fosse morta sopra il corpo del marito.
Intanto il soldato, attratto dalla bellezza della donna e dalla segretezza di quell'amore, comprava tutto ciò che di buono poteva con i suoi scarsi mezzi e subito, al calar della notte, lo portava nella tomba. Perciò i parenti di uno dei crocifissi, come videro che la sorveglianza era diventata meno stretta, una notte tirarono giù il loro congiunto appeso e gli resero gli estremi onori. Ma il soldato, raggirato mentre si dava al bel tempo, non appena il giorno seguente vide una delle croci senza cadavere, temendo di essere giustiziato, spiegò alla donna che cosa fosse successo: e aggiunse che non avrebbe aspettato la sentenza del giudice, ma avrebbe fatto giustizia della sua incuria con la spada. Solo, concedesse lei stessa un posto a lui che stava per morire e rendesse comune al marito e all'amante quel sepolcro fatale. La donna, non meno pietosa che casta, rispose: "Gli dèi non permettano che io veda in così breve tempo i due funerali dei due uomini a me più cari! Preferisco appendere alla croce il morto che far morire il vivo". Conformemente a questo discorso, ordinò di togliere dalla bara il cadavere di suo marito e di attaccarlo alla croce che era rimasta libera. Il soldato mise in atto la trovata di quella donna così assennata, e il giorno dopo la gente si chiese con meraviglia come avesse fatto il morto a salire in croce.

50 commenti:

  1. E' una blasfemia nel giorno del nome di maria (?!)

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    1. In ebraico non vengono scritti i suoni vocali e pertanto hano dato varie interpretazioni al NOME di M R.
      E questo dimostra che gli scribi studiano ancora la giusta traduzione del V.T. (o Antico Testamento). Per non parlare del greco antico che lo conosciamo per merito dei Vangeli. Basterebbe che un traduttore abbia fatto un piccolo errore per poi riportarlo ai giorni nostri.
      Poi viene lo SPIRITO S
      ANTO e ci dice la GIUSTA definizione e viene preso come il FIGLIO SUO a sputi e schiaffi da chi dovrebbe riconoscerli in quanto APPAR-TENENTI.

      mar-YA o mar-EL è semplicemente GOCCIOLA SALATA di DIO, Padre o Made che SIA per il PROPRIO FIGLIO.
      Poi fate voi se vi sembra di mare o di commozione o, AHIME, di dispiacere.
      Se volete protestare ... protestate pure ma in VERITA'
      I protestanti separati non venerano le VISCERE di DIO in MARIA.

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    2. "per VISCERA MISERICORDIAE DEI nostri,
      in quibus visitabit nos oriens ex alto" (Lc 1,78),

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  2. Dal Vangelo secondo Luca

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
    E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
    Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
    Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

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    1. Ecco, ad esempio, in questo SCRITTO bisognerebbe inserire per ogni PAROLA la similitudine in SPIRITO.
      Ad ogni cosa e ESSERE terreno corrisponde UNO SPIRITUALE.

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  3. http://youtu.be/_jA0XSVEj0I

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    1. OGNI SUA PAROLA dovrebbe venir svelata, spiegata ... esplosa da COLUI che ci ha promesso.
      Per molti rimane ancora SCRITTO e nemmeno compreso dalla mente umana, ma per alcuni è COMPRESO nella propria ANIMA che si appronta a RAGGIUNGERLO.

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  4. Fratelli, la conoscenza riempie di orgoglio, mentre la CARITA' EDIFICA. Se qualcuno crede di conoscere qualcosa, non ha ancora imparato come bisogna conoscere. Chi invece ama Dio, è da Lui conosciuto.
    Riguardo dunque a sacrificate agli idoli di MATERIA la sofferenza SPIRITUALE, noi sappiamo che non esiste al mondo alcun idolo e che non c’è alcun dio, se non "SOLO in VERITA'" il PADRE che E' nei Cieli. In realtà, IN VECE, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo che sulla terra – e difatti ci sono molti dèi e molti signori –, PER NOI C'E' UN SOLO DIO, IL PADRE, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; E UN SOLO SIGNORE, GESU' CRISTO,
    IN VIRTU' DEL QUALE ESISTONO TUTTE LE COSE E NOI ESISTIAMO GRAZIE A LUI.
    Ma non tutti hanno la conoscenza; alcuni, fino ad ora abituati agli idoli, si sacrificano nella carne e ancor di più invitano a farlo, e così la loro coscienza, debole com’è, resta contaminata.
    Ed ecco, per la tua conoscenza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. Per questo, se un desiderio, uno stimolo, un istinto scandalizza il mio fratello, non sarò più sotto queste leggi terrene, per non dare scandalo al mio fratello.

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    1. ESISTE UN SOLO SIGNORE, GESU' CRISTO, IN VIRTU' DEL QUALE ESISTONO TUTTE LE COSE E NOI ESISTIAMO GRAZIE A LUI.
      Ma non tutti hanno la conoscenza; alcuni, fino ad ora abituati agli idoli, Ed ecco, per la tua conoscenza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto!

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    2. PASSA INFATTI LA FIGURA DI QUESTO MONDO!

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  5. Se ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. Sei libero da donna? Non andare a cercarla. Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato. Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella loro vita, e io vorrei risparmiarvele.
    QUESTO VI DICO, fratelli: IL TEMPO SI E' FATTO BREVE; D’ORA INNANZI, QUELLI CHE HANNO MOGLIE, VIVANO COME SE NON L'AVESSERO; QUELLI CHE PIANGONO, COME SE NON PIANGESSERO; QUELLI CHE GIOISCONO, COME SE NON GIOISSERO; QUELLI CHE COMPRANO, COME SE NON POSSEDESSERO; QUELLI CHE USANO I BENI DEL MONDO, COME SE NON LI USASSERO PIENAMENTE: PASSA INFATTI LA FIGURA DI QUESTO MONDO!

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    1. PASSA INFATTI LA FIGURA DI QUESTO MONDO.

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    2. Ho capito!
      IL TEMPO SI E' FATTO BREVE ... D’ORA INNANZI!

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  6. non capisco dove vuoi arrivare...

    sara64

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  7. per sposarmi?no! allora per che cosa?

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  8. si puo' fare ma devi essere...puRO e devi provocARMI

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    1. Mi sa che devo purgarmi!

      Ma verrai poi a pulirmi nel NOSTRO LETTO?

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  9. no ,e' il tuo letto io non dormo con sconosciuti ne tanto meno con dei testimoni di geova.....trasformati in finti cristiani che pregano ......chi??? se stessi???no!! i poveri che muoiono di fame?no!!!il papa???no!!!

    bisogna pregare per: pace e dignita'

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    1. Però ... quante VERITA' in questa tua esplosione.

      IO NON PREGO! E se dovessi farlo non verso la PACE e la DIGNITA', ma sempre VERSO ... PerSONE.

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  10. ...MA PER L'AMOR di DIO!!!

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  11. E LACCA?
    O preferisci LODI?

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  12. devi pregare per te stesso

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    1. Prima di PARTIRE ... certamente.
      Si chiama CON CENTRAZIONI pre-gare!

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  13. per me c'e sempre scampo per suo fratello c'e' sempre tempo sempre!

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    1. Perchè il TEMPO è elastico e come l'elastico ... più si tira è più si irrigidisce.

      Parto da solo o PARTOrIRAi con me?
      DECIDITI. Uno DEI DUE rimarrà!
      HAI TUTTO IL TEMPO CHE VUOI. Riuscirai a sopportarlo?

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  14. io si e tu??

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  15. per te non ci sarebbe scampo mentre per me ci sarebbero solo............scampi allo spiedo

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  16. non sei uno squalo.io invece sono un pirahna e tu sai che divora tutto??

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    1. Non sono un pesce.
      Al massimo posso essere un "delFino", una "BALena, ... UN A "ORCA".

      Sai distinguere gli ANIMAli dai pesci?

      Lo so che sei UNA pirhana, nemmeno un piranha, prchè vi divorate a vicenda.

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  17. si e' vero ma alla fine abbiamo ancora fame ,e cerchiamo quindi CaRne MORta

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    1. Come le IENE?
      Io invece mangio SPIRITO VIVO.

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  18. io invece spirito per il LIMOnceLLO, i LIMOni LI porTI Tu??

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    1. E lo zucchero?
      Bastano poche scorze di limone.
      E' lo zucchero che occore tanto come anche lo SPIRITO.

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  19. lo zucchero come lo spirito fanno male!!!
    meglio l'incubo

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  20. si a..mare gli angeli

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    1. A mostrar le chiappe chiare.
      Non le vedi negli afFRESCHI?

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  21. si e vedo anche gli angeli imMORTAlati

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    1. Sai cosa vuol dire?

      Gli ANGELI che lo diventano SONO chiamati FIGLI SUOI.

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  22. O FIGLIASTRI

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    1. Non proprio.
      Bisogna capire rispetto a chi.

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Se guardate solo quello che la luce rivela e ascoltate solo quello che il suono vi annuncia, allora in verità, non vedete e non sentite.